Martedì 13 dicembre, il presidente Biden ha firmato il Respect for Marriage Act, una nuova legge che riconosce e protegge i matrimoni tra persone dello stesso sesso e i matrimoni interraziali in tutti gli Stati. La firma del presidente arriva poche settimane dopo la strage del Club Q di Colorado Spring, l’ennesimo episodio di discriminazione e violenza nei confronti della comunità LBGTQ.
Precedentemente approvata dal Congresso con 258 voti a favore e 168 contrari, la nuova legge va ad abrogare il Defense of Marriage Act firmato da Bill Clinton nel 1996 – ritenuto incostituzionale dalla Corte Suprema nel 2013 – il quale vietava il riconoscimento dei matrimoni gay, circoscrivendo la definizione di matrimonio all’unione tra uomo e donna. Fu solo nel 2015, con la sentenza della Corte Suprema, Obergefell c. Hodges, che si andò a fissare una protezione nazionale per i matrimoni dello stesso sesso. La decisione andava a rigettare i divieti interni a ogni Stato, dando alle coppie omosessuali il diritto di sposarsi in qualunque stato degli Stati Uniti.

Tuttavia, considerata la tendenza conservatrice dell’attuale Corte Suprema e a seguito della storica revisione della sentenza Roe c. Wade sul diritto all’aborto, molti hanno iniziato a temere per il diritto al matrimonio omosessuale. Dovesse in futuro la Corte Suprema decidere di ribaltare la sentenza del 2015, un’ulteriore protezione sarà disponibile. Il Respect for Marriage Act non solo protegge i matrimoni tra individui dello stesso sesso e le unioni interraziali, ma richiede anche che il governo federale riconosca tali unioni se esse sono valide nello Stato dove si sono svolte. Non importerà più se uno Stato non permette le unioni omosessuali perché dovrà comunque riconoscere come legali e valide quelle legittimamente contratte in altri Stati. Inoltre, la recente legge assicura anche che i benefici federali siano estesi alle coppie dello stesso sesso.
Il Respect for Marriage Act è fondamentale anche per un altro aspetto: la protezione delle unioni interrazziali. Con la sentenza della Corte Suprema del 1967, Loving c. Virginia, le unioni interrazziali vennero rese legali in ogni Stato, ma non erano mai state protette da una legge federale fino ad ora.

La decisione del Congresso di approvare il disegno di legge e la conseguente firma del presidente Biden rappresenta sicuramente un passo avanti per la società statunitense e dimostra la volontà del partito democratico, e di parte di quello repubblicano, di tutelare diritti e libertà degli individui. Nonostante ciò, non tutti hanno accolto positivamente il Respect for Marriage Act. Jim Obergefell – querelante nel caso del 2015 – si dice non del tutto soddisfatto dalla nuova legge, dal momento che, anche se tutti gli Stati, nel loro complesso, sono tenuti a riconoscere la legalità delle unioni sopracitate, ogni singolo Stato può ancora rifiutarsi di conferire la licenza matrimoniale a coppie dello stesso sesso. Dovesse venir ribaltata la decisione del 2015, la nuova legge non permetterebbe alle coppie di ricevere la licenza, se lo Stato si rifiuta.
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