Mentre le tensioni tra Russia e Occidente si fanno sempre più intense a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, il primo ministro del Pakistan, Imran Khan, si è recato a Mosca per un incontro istituzionale. Si tratta della prima visita ufficiale in Russia di un capo di stato pakistano da oltre due decenni. Dato il contesto internazionale, Khan ha tenuto a precisare che ciò che sta accadendo in Ucraina “non ha nulla a che vedere col Pakistan”, per il quale l’obiettivo principale è rafforzare il proprio legame con la Russia in termini di cooperazione energetica.
Come rivela Reuters, tra le iniziative intraprese primeggia il progetto della Pakistan Stream Gas Pipeline. La Russia si è detta favorevole a contribuire alla costruzione (dal valore di 2 miliardi di dollari) che permetterà di collegare il porto di Karachi alla città di Kasur, in Punjab. Il progetto servirà a rifornire il Pakistan di gas naturale liquido e appare tanto più importante se si considera che le riserve nazionali di gas stanno terminando. Uno degli obiettivi principali nell’agenda politica del Pakistan, spiega Al Jazeera , è quello di rinvigorire la propria economia, migliorando la capacità d’attrazione per gli investitori stranieri e tenendo sotto controllo l’impatto dell’inflazione. Motivo per cui il Paese asiatico sta cercando di mantenere una certa neutralità nello scacchiere.
Ciò spiega perché il Pakistan si è astenuto dalla votazione sulla risoluzione contro la guerra in Ucraina proposta dall’Assemblea Generale dell’Onu, proprio per mantenersi equidistante sia dall’Occidente che dalla Russia. Il Paese ha ribadito in più occasioni che non entrerà in guerra e non farà alleanze che potrebbero portare ad una nuova Guerra Fredda. Il miglioramento delle relazioni tra Cina e Pakistan degli ultimi anni non fa pensare che ci possa essere uno strappo con l’Occidente, nonostante la tensione palpabile tra Pechino e Washington. Ad oggi, gli Stati Uniti rappresentano il principale mercato per l’export pakistano. Inoltre, gli investimenti statunitensi sono fondamentali per finanziare diversi progetti energetici in Pakistan, tra cui spicca la Central Asia – South Asia (CASA) – 1000 per la fornitura di energia elettrica a Pakistan e Afghanistan.

Un altro elemento che spiega la strategia di Islamabad è la volontà di non lasciare il campo libero all’India, che sarebbe a quel punto in grado di rinsaldare la sua alleanza con Mosca in funzione anti-Pakistan. Ad oggi, la Russia è il principale partner commerciale dell’India per quanto riguarda l’esportazione di armi. Il Paese ha deciso di incorporare il sistema di difesa basato sull’installazione dei missili russi S-400 proprio lungo il suo confine con il Pakistan. Una strumentazione che è stata adottata grazie ai corsi offerti dalla Russia ai funzionari dell’Indian Air Force.
Secondo The Diplomat, l’avvicinamento di Islamabad a Mosca è volto a compensare il progressivo vuoto lasciato dagli Stati Uniti in quanto partner chiave del Pakistan. Dopo la fine della Guerra Fredda e l’invasione statunitense dell’Afghanistan, i rapporti tra i due Paesi si sarebbero deteriorati. Basti pensare che dall’insediamento dell’amministrazione Biden non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale tra i due capi di stato. Dall’altro lato, la Russia sarebbe molto interessata a sancire un sodalizio col Pakistan, dal momento che un simile avvicinamento le permetterebbe di consolidare una posizione strategica verso l’Afghanistan, ma anche verso l’Asia. Ciò permetterebbe di mandare un chiaro messaggio all’India, entrata sempre di più nell’orbita statunitense.
Le dinamiche attuali sarebbero opposte a quelle in voga nel periodo della Guerra Fredda. Storicamente, il Pakistan è sempre stato schierato col blocco occidentale, mentre gli aiuti forniti dalla Russia all’India hanno giocato un ruolo decisivo durante la guerra indo-pakistana del 1971. Questo desiderio di neutralità non ha tuttavia impedito all’establishment del Paese di esprimere preoccupazione per la guerra in Ucraina, invitando le parti a ricercare una soluzione pacifica tramite vie diplomatiche del conflitto. In quest’ottica, la tendenza alla neutralità del Pakistan sarebbe giustificata da una motivazione diversa rispetto al passato. In effetti, il rapporto conflittuale con l’India è determinato da un territorio conteso, il Kashmir. Prendere una posizione filorussa potrebbe giustificare l’intervento militare anche in quella zona, portando così tensioni anche in Asia.
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