L’impatto che un’informazione incompleta, inadeguata o completamente fuorviante può avere sulle scelte di un attore economico è notoriamente rilevante: il potere economico si fonda d’altronde anche sull’asimmetria informativa tra le parti, che può rappresentare un fattore decisivo nella selezione delle opzioni disponibili e nella valutazione del rischio. La percezione, tanto del contesto economico quanto delle implicazioni di una determinata scelta di mercato, dipende dalle informazioni a disposizione, in altre parole l’economia percepita dipende dal quadro che l’opinione pubblica riceve. Come il consenso politico finisce per orientarsi – in particolare in momenti di crisi – verso attori politici che offrono risposte e soluzioni semplicistiche, così la scelta per un investimento si rivolge ad attori economici che offrono ingenti guadagni con il minimo sforzo.
Non a caso, dall’inizio della crisi sanitaria globale, dopo un primo calo registrato, la domanda – e quindi il valore – delle criptovalute e l’adesione a servizi di trading online hanno registrato una crescita consistente che ha portato le maggiori piattaforme a duplicare il numero di utenti e che ha intensificato anche il fenomeno delle truffe legate al falso trading. Relativamente a quest’ultimo, basta considerare che nel corso del 2020 la Polizia Postale ha rilevato 358 casi trattati, con un danno complessivo superiore ai 20 milioni di euro, cifra raddoppiata rispetto ai 10 milioni del 2019. In un periodo storico di crisi legata alla pandemia e alle misure restrittive di contrasto, appare sempre più accattivante la prospettiva di un guadagno slegato dai meccanismi dell’economia quotidiana, ma che al contrario ne risente in maniera amplificata a causa di un’intrinseca estrema volatilità. Allo stesso tempo, proprio l’accelerazione delle fluttuazioni finanziarie spinge a scommettere sul loro andamento, senza accorgersi di essere “parte del gioco”.

Discorso analogo vale per le criptovalute, spesso oggetto dell’attività di trading online, come le note Bitcoin ed Ethereum. Anche in questo campo non sono rare attività illecite o al limite della legalità, alcune delle quali hanno tratto particolare vantaggio tanto dallo scenario di emergenza sanitaria, nonché dal relativo impatto sull’economia, quanto dall’infodemia che si è generata di conseguenza. Per citare un esempio, in seguito alla segnalazione CONSOB, la Procura di Roma ha posto sotto sequestro per truffa aggravata ed esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria i due siti legati alla criptovaluta illegale CoronaCoin, coniata – virtualmente – in quantità pari alla popolazione mondiale e bruciata – virtualmente – in quantità pari ai casi registrati di vittime di SARS-CoV-2. Anche trascurando la questione morale, meritevole di un discorso a sé, un investimento in CoronaCoin presenterebbe diversi ed evidenti punti critici, primo tra i quali la mancanza di garanzie sull’effettivo investimento del capitale impiegato, oltre alla irreperibilità di fondatori e gestori della piattaforma.
In un’analisi sull’impatto sul trading online del Covid-19, ByTek ha registrato un picco nelle query di ricerca Google legate all’argomento in corrispondenza della fase iniziale della pandemia, in particolare relative a suggerimenti su modalità e oggetti di investimento. L’aumento tanto del tempo trascorso su Internet quanto del numero di siti legati ad attività economiche e finanziarie online ha comportato una crescita esponenziale del settore del trading online in generale. Questa rapida ascesa è tuttavia legata non solo all’aumento del tempo passato in rete e alla ricerca di una nuova fonte di guadagno, ma anche ad ingenti investimenti pubblicitari che hanno scommesso su questi fattori; è ad esempio il caso della piattaforma eToro, che ha puntato su una campagna particolarmente pervasiva.
Inadeguatezza di conoscenze ed informazioni in campo sia economico-finanziario che informatico rappresentano un alto fattore di rischio per il risparmiatore che si avvicina a questo tipo di investimenti, spesso ignaro dell’elevato rischio economico – basti considerare che la percentuale di account in negativo sulle principali piattaforme di trading online – e pago di claim fuorvianti sulla garanzia di investimenti sicuri.
A complicare il quadro si aggiunge la proliferazione di siti dedicati all’argomento trading online che rendono arduo trovare informazioni affidabili e unbiased, dato che molti di questi siti sono legati a loro volta a una piattaforma di cui promuovono i servizi – reali o meno. La maggior parte delle informazioni accessibili dopo una prima e rapida ricerca su Google mostra in effetti principalmente contenuti che minimizzano l’incertezza ed esaltano l’aspetto della prospettiva di un facile guadagno.
La percezione comune tra gli utenti di queste piattaforme è appunto quella di un investimento sicuro, tutelato dalla presenza di broker, i cui rischi rappresentano una variabile in buona parte arginabile. Un fenomeno consolidato dalla tendenza alla gamification dell’investimento e dalla bolla informativa che si crea appunto intorno ai fornitori di questo tipo di servizi. Il web pullula di fake news che descrivono trading online e criptovalute come investimenti semplici e sicuri, e la facilità di utilizzo delle piattaforme, unita a pubblicità rassicuranti – “il rischio è presente ma noi ti aiutiamo a gestirlo” – non fanno che contribuire a questa percezione approssimativa e quasi utopistica.

Nonostante queste soluzioni siano promosse come semplici da utilizzare, si tratta in ogni caso di strumenti avanzati che operano a livello finanziario e che richiedono una formazione per un utilizzo consapevole, che non potrà mai essere privo di rischi. Stiamo parlando di investimenti complessi, per i quali non è sufficiente una conoscenza superficiale e mnemonica di alcuni concetti finanziari come quella richiesta da alcune piattaforme sotto forma di quiz. Tanto ai fini della scelta quanto della valutazione del rischio, la conoscenza del settore economico e finanziario dovrebbe rappresentare un punto di partenza imprescindibile, come anche una corretta informazione attraverso fonti attendibili.
Riguardo al fenomeno del falso trading online è auspicabile affidarsi alle informazioni e agli strumenti che la CONSOB mette a disposizione nella guida per riconoscere un tentativo di truffa finanziaria e limitare i danni nel caso ci si sia affidati a un soggetto abusivo.
Importante è inoltre tenere conto dell’utilizzo sistematico di leve psicologiche attraverso meccanismi come regret avoidance, effetto gregge, impulsività, fascino dell’azzardo, particolarmente efficaci durante periodi di crisi come quello innescato dalla pandemia e su cui si basa anche il marketing di soggetti autorizzati e considerati affidabili.
Latest posts by Desire Sorrentino (see all)
- La crisi dei semiconduttori: cause, impatto e strategie risolutive - Novembre 5, 2021
- Il boom di trading online e criptovalute: l’impatto della disinformazionenel corso della pandemia - Maggio 7, 2021
- Il ritiro della Turchia dalla Convenzione di Istanbul e lo stato delle norme anti-discriminazione in Europa - Aprile 3, 2021