In assenza di un vaccino in tempi brevi, la pandemia da Covid-19 che ci ha accompagnato per quasi tutto il 2020 è destinata a protrarsi a data indefinita. In questo contesto di incertezza cosí elevata, quindi, sorge spontanea l’esigenza, sia da parte dei Governi nazionali, sia da parte delle istituzioni comunitarie europee, di trovare delle misure di sostegno all’economia che vadano oltre l’immediata efficacia dei semplici sussidi, a beneficio di tutti i settori sconvolti dalla diffusione del coronavirus.
In questo contesto, un prezioso alleato per l’economia italiana e non solo può essere rappresentato dalla tecnologia 5G (acronimo inglese di 5th Generation), ovvero l’insieme di tecnologie di telefonia mobile e cellulare i cui standard definiscono la quinta generazione della telefonia mobile, con una notevole evoluzione rispetto alla tecnologia 4G/IMT-Advanced. La sua distribuzione globale è stata avviata nel corso del 2019 e la diffusione è destinata ad aumentare a ritmi sempre piú serrati nei prossimi mesi, anche a causa dell’epidemia.
Oggi, avvezzi all’utilizzo della tecnologia 4G per le connessioni da cellulare e tablet, potremmo immaginare che il 5G ne rappresenti una semplice evoluzione in termini di velocitá di download dei dati, ma non è solo cosí. Il 5G sarà in media fino 3 a volte più veloce della rete 4G esistente e porterà una velocità di download fino a 2,7 volte superiore, consentendo download, uploading e streaming dei video più rapidi ed economici. La rapiditá di connessione garantita ad oggi varia a seconda delle aree geografiche di riferimento. Al primo posto si collocano gli Stati Uniti (1815 Mbps per il 5G e 678 Mbps per il 4G), seguiti dalla Svizzera (1145/443) e dalla Corea del Sud (1071/619).
L’Italia si trova in sesta posizione con una velocità massima registrata di 657 Mbps (megabits per secondo) contro i 428 Mbps del 4G.
La tecnologia 5G, rispetto alle altre applicazioni succedutesi dagli anni ‘90 del secolo scorso ad oggi, è a tutti gli effetti rivoluzionaria, poiché è candidata a gestire il cosiddetto “Internet delle cose” (dall’inglese Internet of things”, talvolta abbreviato mediante l’acronimo “IoT”). Con tale espressione, si indica un insieme di tecnologie che permettono di collegare ad Internet qualunque tipo di apparato. Lo scopo di questo tipo di soluzioni è sostanzialmente quello di monitorare e controllare e trasferire informazioni per poi svolgere azioni conseguenti. In ambito cittadino, ad esempio, un rilevatore collocato in una strada può controllare i lampioni e segnalare se la lampada funziona, ma lo stesso rilevato potrebbe, se adeguatamente attrezzato, segnalare anche informazioni sulla qualità dell’aria o sulla presenza di persone.
Da qui al 2022 si stima che ci saranno 22 miliardi di nuovi oggetti collegati a Internet, a cui si aggiungono 621 milioni di nuovi utenti Internet e 605 milioni di nuove sottoscrizioni mobile che faranno crescere il traffico dati in media del 46% all’anno. Come spiega Francesco Sacco, docente di strategia d’impresa presso l’Universitá Bocconi di Milano e tra i massimi esperti italiani sulla banda larga, “il 5G è progettato per poter reggere un numero così alto di connessioni contemporaneamente e un simile traffico. Inoltre, essendo molto più flessibile rispetto al 4G nel gestione della banda, potrà gestire sia le frequenze più alte, che daranno connessioni più veloci, sia le frequenze più basse, che garantiranno la copertura maggiore”. In questo modo, proprio come serve all’IoT, il 5G sarà la soluzione più adatta per poter avere ampia copertura, a basso costo è con bassi consumi di energia, anche in presenza di collegamenti molto sporadici.

Un recente studio della nota societá di consulenza EY, pubblicato a giugno 2020, ha stimato che reti e servizi 5G porteranno ricadute positive sul sistema-paese italiano pari a circa lo 0,3% del Pil all’anno per i prossimi 15 anni. In ambito sanitario, come ha sottolineato Kari Pasanen, partner di EY in Finlandia promotore dello studio, grazie al 5G, “sempre piú visite mediche ed analisi associate potranno essere effettuate virtualmente; queste nuove possibilitá non faranno che aumentare la domanda di strumenti e servizi digitali grazie alla capacitá che il 5G può fornire. C’è, tuttavia, un punto a sfavore: la prevalenza dell’interazione virtuale rispetto a quella fisica in tutta la società aumenta i rischi per la sicurezza informatica. Con più persone che lavorano da casa, problemi come password Wi-Fi deboli rappresentano un obiettivo importante per i pirati informatici”,afferma Pasanen: “Dovremo sviluppare misure di sicurezza informatica molto più forti”.
Inoltre, secondo una ricerca realizzata dalla Luiss Business School e da Unindustria a febbraio 2020 sulla città di Roma, l’impiego di tecnologie 5G nei prossimi cinque anni causerà un aumento del PIL cittadino di circa 30 miliardi di euro anche grazie ai progressi che determinerá sull’impiego dell’Intelligenza artificiale.
Abbiamo, quindi, un’idea piuttosto definita su alcune delle modalitá con cui il 5G rivoluzionerá le nostre vite. Quanto ed in che modo tale tecnologia sará in grado di compensare le ricadute negative della pandemia resta, però, tutto da quantificare.
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